22 Dic La triglia: benefici del “pesce rosso”
Famiglia affollata quella della triglia, pesce diffuso in tutti i luoghi e in tutti i mari e anche negli oceani.
Scientificamente conosciuta come Mullidae in 80 varianti, sulle nostre tavole arriva con una fantastica livrea rossa che la rende assolutamente riconoscibile. Oltre a dei carinissimi baffetti bianchi.
Nella nostra special bowl di dicembre l’abbiamo marinata con pompelmo, arancia, olio evo e pepe rosa, ingredienti che ne esaltano le sue straordinarie proprietà e il sapore delicato che da sempre, e intendiamo sin dall’antichità, ne fanno uno dei pesce più pregiati.
Polpa tenera e gustosa, la triglia è tanto amata quanto odiata dagli chef.
Sfilettarla può essere un’avventura per la presenza di lische così sottili e numerose.
Prima di raccontarvi di più sulla triglia vi diamo qualche suggerimento per riconoscerla quando è fresca:
- colore rosso con elegantissimi riflessi gialli
- pelle lucida, anzi no… brillante!
- occhio è lucido e turgido
- corpo rigido (un pesce che tende a piegarsi su se stesso non è freschissimo)
La carne delle triglie è magra, ricca di principi nutritivi e particolarmente digeribile, adatta a qualsiasi dieta.
Le triglie hanno un contenuto lipidico di moderata entità, sono una speciale fonte di proteine ad elevato valore biologico come acidi grassi polinsaturi omega-3, minerali e vitamine.
Tanto fosforo, selenio e vitamine del gruppo B rendono tutto incredibilmente nutritivo.
La triglia può essere inserita nella dieta ipocalorica dimagrante o in regime di controllo del metabolismo come nel caso di diabete, ipertensione o disfunzioni legate al colesterolo.
È un pesce a ridotto contenuto di colesterolo e può essere consumata anche più volte a settimana.
La triglia è un pesce particolarmente romantico: ama i cibi afrodisiaci come i molluschi, non per niente c’è un detto che dice: “Far gli occhi di triglia” ovvero fare lo sguardo dolce, innamorato.
Un po’ come i veri poké lovers, no?
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